Save the Children,
in occasione della giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, ha
analizzato le opportunità di crescita e sviluppo delle bimbe in 144 Paesi. Una
classifica dei paesi dove nascere femmina è un vantaggio. La cosa sorprendente
è che l’Italia è stata inserita tra i primi 30 paesi, esattamente alla 10°
posizione. Davanti a paesi come la Francia, la Gran Bretagna, Germania, Spagna.
I criteri utilizzati sono: spose minorenni, gravidanze adolescenziali,
mortalità materna, parlamentari donne (rispetto agli uomini), istruzione.
Classifica che la
dice lunga sulle donne italiane, e in parte sul nostro paese da molti
considerato come patriarcale. Se è pur
vero che si tratta di un sondaggio rivolto all’infanzia e non alle donne adulte,
è altrettanto vero che l’infanzia è di vitale importanza nel processo di
formazione in un individuo.
Ragion per cui è
dato presupporre che le donne del nostro paese siano persone con una quantomeno
più che buona personalità. Non possiamo dire lo stesso degli uomini considerato
il crescente femminicidio perpetrato contro le donne. Se analizziamo questi due fattori,
femminicidio e patriarcale, tenendo in
considerazione le opportunità di crescita e la classifica di Save the Cildren, non
possiamo non percepire una contraddizione per ciò che riguarda l’Italia.
Eppure, osando in un’analisi più approfondita, si potrebbe arrivare alla
conclusione che i fattori abbiano una connessione tra loro.
La più semplice da
individuare la troviamo nella parola patriarcale; relativa al capo famiglia,
all’anziano maschio che governa la famiglia. E poiché nella nostra cultura la
famiglia è importante e le donne, già dalla tenera età, sono fondamentali per
una buona gestione e successo, si spiega l’opportunità di crescita quasi
pretesa, dal padre così come dalla madre.
Femminicidio; non
facile da spiegare, da comprendere e impossibile da accettare. Una ferita
sempre aperta nel nostro paese, difficile da debellare fin quando si avrà l’idea
che amore significhi possesso.
Mi azzardo però a esaminare
ed esporvi un mio pensiero a riguardo, che va oltre l’ottusa gelosia che, nella
maggior parte dei casi, è movente di femminicidio. La forza e l’indipendenza
femminile, l’intelligenza, la cultura e la maturità precoce sono gli effetti ottenuti
con una giusta opportunità di crescita. L’uomo medio impreparato oggi difficilmente
le regge, quello arretrato reagisce con la forza.
Arrivo alla
conclusione che festeggiare le donne, imporre quote rosa o semplicemente
concentrare tutte le nostre attenzioni, tutti i nostri sforzi per elogiare e difendere
la donna sia relativamente utile, per quanto affascinante. Per assurdo è sull’uomo
che dovremmo concentrarci e sulla sua opportunità di crescita e sviluppo, se
realmente vogliamo difendere le donne.
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